Il Gruppo LABIOFAM svolge attività di ricerca per sviluppare una formulazione a partire del peptide antitumorale RJLB14.

Forse non dovremo attendere molto tempo per dimostrare che negli essere umani alcuni tipi di tumori possono trattarsi con il RJLB14, ci ha assicurato il Dr. José Antonio Fraga Castro, Presidente del Gruppo LABIOFAM.

Fraga ha spiegato che si apre così la strada per il trattamento di questa malattia, che oggi è la principale causa di morte a Cuba e in molti paesi del mondo, partendo dal presupposto che a Cuba si è riuscito ad ottenere la formulazione dell'ingrediente attivo dal peptide antitumorale RJLB14.

"Questa è una formulazione che attraversa la membrana del nucleo della cellulare maligna e la necrosa. Questo effetto è diverso a quelli ottenuti con i citostatici, che intossicano la cellula, avvelenandola e così questa muore, ma purtroppo colpiscono anche le cellule sane. Il nostro candidato antitumorale arriva solo alla cellula maligna e combina il processo di necrosi e apoptosi ".

Il presidente di LABIOFAM ha detto che attualmente il prodotto è sottoposto a rigorosi test tossicologici e di farmacodinamica, che posteriormente continueranno i test clinici umani, poiché sarà approvato dagli organi competenti che garantiranno la possibilità di applicarlo negli esseri umani.

Gli ultimi risultati relativi a questo peptide antitumorale sono stati presentati al Consiglio di Amministrazione del Ministero della Sanità (MINSAP), con un avallo contenente elementi di evidenza e prove pertinenti riguardanti i test preclinici.

Alexis Díaz García, uno dei principali ricercatori del progetto, che ha coinvolto un team multidisciplinare composto da biologi, medici, farmacologi, chimici e tossicologi, riferendosi al candidato antitumorale ha detto che siamo di fronte ad uno dei cinque peptidi di principale interesse di ricerca del centro.

Questo giovane di 37 anni, Master in Microbiologia e Farmacologia Sperimentale, ha detto che questo risultato è il frutto di oltre 14 anni di lavoro partendo dalla ricerca del veleno dello scorpione Rhopalurus Junceus (da quale si ottiene il principio attivo del Vidatox). "Proprio già nella fase di studi preclinici del prodotto abbiamo già avuto l’evidenza dell’effetto tossico del peptide sulle cellule tumorali in vitro e in animali con impianti tumorali."

Ha spiegato che i test sono stati eseguiti in laboratori certificati in Europa, che collaborano con LABIOFAM e con i quali lavoreranno anche nella valutazione dei parametri tossicologici di questo peptide.

Il ricercatore ci ha mistrato come trattando topi nudi (topi di laboratorio che non hanno i pelli) con dosi massimali (cinque milligrammi) si sono evidenziati riduzioni fino al 90 per cento dei tumori in un periodo di 36 giorni. Nella presentazione, la Dr.ssa Niudys Cruz Zamora, ci ha esposto anche i risultati raggiunti con il trattamento realizzato con il prodotto naturale (Vidatox naturale) ai bambini con tumori al cervello che attualmente sono vivi.